Donald Trump ha dato il via a una nuova fase della sua politica commerciale annunciando una serie di tariffe sulle importazioni, colpendo sia avversari che alleati. Secondo il presidente, questa mossa segnerà un punto di svolta per gli Stati Uniti, riportando il Paese alla sua “età dell’oro”.
L’iniziativa prevede dazi fino al 49%, con la Cina tra i principali bersagli, subendo un incremento complessivo del 54%. Anche l’Unione Europea e il Giappone non sono esenti, con tariffe rispettivamente del 20% e del 24%. Il Regno Unito, invece, viene colpito in misura minore, fermandosi al10%.
Trump annuncia il “giorno della liberazione” economica
Durante una cerimonia alla Casa Bianca, Trump ha giustificato la decisione affermando che per troppo tempo l’industria americana è stata penalizzata da politiche commerciali scorrette. “Gli Stati Uniti sono stati derubati per decenni. Oggi segniamo l’inizio di una nuova era in cui il nostro mercato sarà finalmente protetto”, ha dichiarato con enfasi, promettendo il ritorno di migliaia di posti di lavoro nel settore manifatturiero.
Tuttavia, gli esperti economici mettono in guardia da possibili effetti negativi. Il rischio, avvertono, è una combinazione di crescita stagnante, inflazione elevata e un aumento della disoccupazione. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha definito i nuovi dazi “un colpo duro per l’economia globale”, aggiungendo che l’UE è pronta a rispondere con misure adeguate.
Chi paga il conto? I Paesi più colpiti dai dazi USA
Ma quali nazioni subiranno le conseguenze più pesanti? L’amministrazione Trump ha introdotto una base minima del 10%, con tariffe più elevate per quei Paesi considerati ingiusti nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti.
Cina: i dazi complessivi saliranno al 54%, includendo il 20% già in vigore e un nuovo 34%.
Unione Europea: subirà un aumento del 20% sulle esportazioni verso gli USA.
Giappone: sarà colpito con una tariffa del 24%.
Regno Unito: viene colpito in misura minore, fermandosi al 10%.
Quando entreranno in vigore le nuove tariffe?
Le misure saranno attuate in due fasi. Il dazio base del 10%entrerà in vigore a partire da sabato 5 aprile. Le tariffe più severe, riservate ai “worst offenders” – i sessanta Paesi con la tassazione più elevata sulle esportazioni statunitensi – diventeranno operative da mercoledì 9 aprile.
Esenzioni e dettagli sulle tariffe
Non tutti i partner commerciali degli USA saranno trattati allo stesso modo. Canada e Messico, per il momento, sono esenti dai dazi reciproci ma saranno soggetti a una tariffa selettiva del 25% su alcuni beni, già annunciata nei giorni scorsi.
La pubblicazione ufficiale della lista dei dazi ha anche chiarito il nodo sulle tariffe cinesi. Inizialmente si parlava di un 34%, ma fonti dell’amministrazione Trump hanno precisato che questa percentuale si aggiunge al 20% già in vigore, portando il totale al 54%.
Con questa mossa, l’amministrazione americana sembra voler rimescolare le carte del commercio globale. Ma resta da vedere se il “giorno della liberazione” promesso da Trump sarà davvero un successo economico per gli Stati Uniti o l’inizio di nuove tensioni internazionali.